L’arte torna in scena alla Sala Santa Rita con tre mostre che si succederanno durante tutto il mese di marzo.
Ad inaugurare il ciclo sarà “A notion of cosmic Teleology” (5-13 marzo) dell’artista ucraino Aljoscha, un esperimento sulla materia che consegnerà al pubblico una serie di opere fluttuanti e in movimento. Una commistione di vernici e materiali che si trasformeranno in oggetti tridimensionali dinamici. “30 metri. Auto*bio*grafia” (16-21 marzo) racconterà la storia autobiografica di un anno di vita dello studente disabile Petar Pitocco. Lungo 30 metri di carta si animerà la sua splendida grafia dal forte potere evocativo. Il ciclo si chiuderà con “Pirouette” (23-30 marzo), dell’artista Valentina Palazzari, un incontro di materiali utilizzati in ambito edile dal quale sorgerà una struttura ascensionale e dinamica simile ad una giravolta.Sabato 4 marzo alle ore 18 si inaugura alla Sala Santa Rita l’installazione site-specific dell’artista ucraino Aljoscha: opere sospese realizzate con vernici acriliche, strutture iper-leggere che occupano lo spazio aereo dell’ex chiesa barocca entrando in dialogo con il genius loci e con l’architettura del luogo espositivo.
Le opere nascono manipolando con il calore la vernice acrilica trasparente, intarsi di filamenti di pittura, plastica o carta: dall’iniziale stato liquido la pittura muta fino a divenire tridimensionale.
Come i ricombinati genetici, ogni opera è un unicum per la sua struttura e composizione materica, ed equivale a un reale esperimento e studio della materia: non esiste un building plan prestabilito, al contrario l’installazione dà l’impressione di essere un sistema aperto capace di svilupparsi ancora.
L’artista crea nuove forme di vita, veri e propri esseri viventi in mutamento, proponendo una nuova estetica ispirata all’ingegneria bio-tecnologica e genetica, presentando la dinamicità e complessità dei futuri organismi viventi: un mondo altro, utopico e futurista allo stesso tempo.
A notion of cosmic teleologyè la prima mostra di Aljoscha a Roma e la seconda in Italia. È organizzata e curata da Sala 1 in collaborazione con la storica dell’arte Natalia Gershevskaya.
La mostra è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale - Dipartimento Attività Culturali - Direzione Organismi Partecipati e Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Aljoscha (Glukhov, Ucraina, 1974) ha frequentato a Salisburgo l’International Summer Academy of Fine Arts, dopo aver collaborato come assistente con il prof. Konrad Klapheck all’Art Academy Dusseldorf. Nel 2010 è stato impegnato nel progetto dell’installazione pubblica bioism uprooting populus nella città di Dusseldorf con Karin Abt-Straubinger Stiftung.
Le sue opere sono in mostra presso collezioni private e musei, tra cui Erarta Museum of Contemporary Art (San Pietroburgo), Kupferstichkabinett (Berlino) e State Museum of Contemporary Art in Thessaloniki.
Ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali tra cui il primo premio nella categoria scultura al XXXV Premio Bancaja (Valencia, 2009) e l’Art Prize a Schlosspark 2009 (Colonia, 2009). Ha ottenuto borse presso Hybridartprojects in El Zonte (El Salvador, 2010-2011), Kunstgarten Graz (Austria, 2011), The University's Museum of Contemporary Art (Mexico City) a Venezia (2011), Hybridartprojects (Mandrem, India, 2012).