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CALVI FESTIVAL 2024, DAL 25 AL 28 AGOSTO: Tradizione, Musica, Teatro

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La tradizionale Festa della Birra,in collaborazione con la gemellata tedesca di Peiting, ha trasformato il borgo dal 23 al 25 agosto in un accogliente itinerario bavarese. Un’iniziativa all’insegna dell’unione tra i due comuni, con cibo tipico e musica della banda in costume tradizionale, che accompagnerà tutte le serate. Un’occasione di svago e di scambio “culturale”.

 

CALVI MUSICADOMENICA 25 AGOSTO ore 18:30 Piazza Mazzini - Una eccezionale performance musicale, un concerto con oltre 15 batteristi della BIG DRUM ORCHESTRA diretta dal Maestro Gabriele Giovenali, chiude la settimana di Calvi Festival. Ingresso gratuito.

 

MERCOLEDì 28 AGOSTO CALVI TEATRO: Teatro dei Giardini del Monastero ore 21:15 “PER GUERRA O PER AMORE. Amori e conflitti a Roma” testo e regia di Riccardo Leonelli che ne èanche interprete, con Damiano Angelucci, Martina Paiella, Beatrice Tasca, Vittorio Monarca. Un ritorno all’ormai quasi scomparso ‘teatro d’attore’. “Il mondo antico che evochiamo – dalla nascente Roma all’epoca imperiale – ci aiuta, con la sua spensierata semplicità, a capire meglio noi stessi e la nostra identità”.

Riccardo Leonelli torna a Calvi Festival con una nuova sfida.  "Per guerra o per amore"è uno spettacolo comico dal sapore classico che mostra

spassosi duetti nel contesto mitico dell'Antica Roma. Il progetto è finanziato dalla Fondazione Carit e nasce in partenariato son il Comune di Calvi dell'Umbria, particolarmente sensibile alla diffusione della cultura e dell'arte sul territorio. In questo spettacolo gli interpreti, come nella migliore tradizione della commedia

italiana, sono al centro della performance. Qui, la risata conduce lo spettatore lungo un percorso segnato dalle baruffe di amanti curiosi, irriverenti e folli. Il mondo antico che evochiamo – dalla nascente Roma all’epoca imperiale – ci aiuta, con la sua spensierata semplicità, a capire meglio noi stessi e la nostra identità, forse troppo violentata da “quest’epoca di pazzi” che ha sepolto l’amore semplice sotto mucchi di paranoie, volumi di psicanalisi e tanta superficialità.

La regia di Riccardo Leonelli sposa la semplicità e sceglie una recitazione lievemente sopra le righe per dei personaggi follemente bidimensionali, affiancando a spadaccini che si contendono il cuore della stessa innamorata, buffi caratteri di molièriana memoria, secondo uno stile di contaminazione di generi ed epoche che non è più un tabù per il teatro contemporaneo.



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