Una Domus Aurea come non è stata mai vista, attraverso un video 3D che porterà i visitatori direttamente negli ambienti originari della sontuosa residenza realizzata dopo l'incendio di Roma del 64 d.C. E’ questo l’obiettivo del nuovo percorso di visite nella reggia di Nerone, presentato ieri nella capitale. La Domus, secondo i racconti degli scrittori dell'epoca, copriva un'area così vasta da essere identificata con gran parte della Roma antica. Ascoltiamo il servizio di Marina Tomarro:
Fare un salto indietro nel tempo e poter visitare la Domus Aurea costruita dall’imperatore Nerone, ammirandone le sale e gli affreschi, fino a quei dettagli che decoravano la volta della Sala dorata a 12 metri di altezza, le ninfe e le divinità dell'Olimpo come nemmeno l'imperatore potette mai vederli. E’ questa la sensazione che la nuova applicazione in 3D allestita nella sala della volta dorata della Domus Aurea, regala ai visitatori, permettendo di vedere la reggia come era prima che venisse sepolta dalle terme di Traiano pochi decenni dopo essere stata edificata. Una ricostruzione fatta attraverso fonti storiche, come ci spiega l’archeologo Alessandro D'Alessio, direttore scientifico della Domus Aurea:
R - Noi abbiamo fatto una serie di ricostruzioni altamente filologiche, cioè sulla base delle evidenze archeologiche, architettoniche conservate, che ci consentono di poter restituire le strutture murarie stesse, riapplicare le decorazioni e quindi far sì che il visitatore si trovi immerso nell’ambiente così com’era in origine, al tempo dell’imperatore. La finalità è quella di comunicare l’antico, il patrimonio culturale con modalità aggiornate alle tecnologie moderne.
E in questo viaggio indietro nel tempo, viene rivelata tutta la bellezza di questo luogo edificato sul colle Oppio, come il portico marmoreo inondato di luce che dava sul grande giardino, e il lago artificiale costruito li dove oggi sorge il Colosseo, come ha ricordato il soprintendente speciale per l’area archeologica di Roma Francesco Prosperetti nella conferenza stampa:
R - Questo luogo viveva di una luce straordinaria che veniva riflessa probabilmente dal grande bacino lacustre artificiale che si trovava dove oggi sorge il Colosseo. Era una specie di grande specchio riflettente che faceva entrare “dal basso” la luce del sole negli ambienti della domus. Questa connessione di illuminazione non è più riproducibile al giorno d’oggi perché l’umidità degli ambienti farebbe ripartire la vegetazione, i muschi, … Questi ambienti vanno goduti nella penombra in una dimensione che non gli è propria. Quindi l’unico modo per restituire al visitatore di oggi questa condizione originaria degli ambienti della Domus Aurea è proprio quello di ricostruire virtualmente questa illuminazione attraverso questi meccanismi di realtà virtuale, di realtà aumentata, che oggi permettono di vedere come era la Domus Aurea, forse ancora meglio di come era ai tempi della sua costruzione.
Ma per salvare la Domus dall’umidità delle infiltrazioni d’acqua è necessario anche un intervento anche sul parco che la sovrasta. A questo scopo è stato studiato anche un giardino sostenibile che nei prossimi anni andrà ad assorbire queste infiltrazioni salvando così un monumento unico al mondo, come ci racconta ancora Francesco Prosperetti:
R - Naturalmente la vicenda della Domus Aurea è estremamente breve. È stata costruita in un numero di anni ridottissimo ed è stata usata per un periodo ancora più breve, poi è stata consegnata all’oblio. Però, dal 1400 la Domus Aurea è diventata un mito; è diventato un luogo tutto da riscoprire e crediamo di aver garantito oggi, con questa realizzazione, il modo più efficace per comprender l’essenza di questo monumento. Marina Tomarro, Radio Vaticana, Radiogiornale del 1° febbraio 2017.