Attratti da offerte convenienti e sconti imperdibili, secondo Confesercenti sono 14,6 milioni le famiglie italiane che avvertiranno quell’irrefrenabile desiderio di acquistare qualsiasi oggetto o indumento a prezzo ribassato.
Si tratta dello “shopping compulsivo”, una vera e propria patologia che colpisce soprattutto le donne. Secondo le stime della Camera di Commercio di Monza e Brianza, il budget medio personale sarà di 120 euro. A fornire una dimensione del disturbo psichiatrico, che è stato descritto per la prima volta dai neurologi a inizio ‘900 e che è diventato oggetto anche di uno studio dell’Iowa University, è lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, secondo cui all’origine del problema c’è un costante bisogno di gratificazione emotiva, riversata nell’acquisto spasmodico.“Esiste una vera e propria patologia legata allo shopping – afferma lo psichiatra Michele Cucchi –. E' identificata dalla incapacità di scegliere di non comprare. Quindi le persone che soffrono di tale disagio un po' come gli alcolisti, un po' come i giocatori d'azzardo, non possono fare a meno di comprare. Seppur reputino il comportamento del tutto disfunzionale, alla fine non riescono a sottrarsi. Il meccanismo che lega tutti noi allo shopping "compulsivo", ovvero quello patologico, è la gratificazione emotiva di cui abbiamo bisogno costantemente, appagamento che può derivare anche da varie forme di coccole, fra cui il cibo, l'acquisto di un vestito o di un oggetto per cui sviluppiamo il desiderio che poi appunto soddisfiamo. La cosa in sé è fisiologica, normale, fino a che manteniamo la facoltà di scegliere. Quando le nostre giornate vengono scandite dall'acquisto come unica forma di gratificazione a quel punto è evidente il problema”.
L’esperto analizza a fondo poi le cause che possono portare a soffrire di shopping compulsivo: “Esiste ormai una vista letteratura scientifica sull'argomento, dove gli esperti legano questo problema ad altri disturbi, fra cui il disturbo ossessivo compulsivo e le dipendete tradizionali, come alcool etc. E' un disturbo subdolo perché spesso non ci rendiamo conto che sta incalzando nella nostra vita, non paghiamo un prezzo fino a che non ci mette in difficoltà economiche serie. E' invece evidente il problema emotivo anche molto prima del problema economico: manca la felicità la soddisfazione, si vive in apnea fra regole e aspettative sociali, sono persone con un forte senso di precarietà e di sfiducia in sé”.
Ecco infine i 4 consigli di Michele Cucchi per non farsi sconfiggere dallo shopping compulsivo e vivere con serenità i saldi:
1. GODITI I PICCOLI MOMENTI
Imparare a gratificarsi sempre nelle giornate, concedendosi piccole coccole in varie forme, ci aiuterà a ritrovare un equilibrio con una parte di noi che esiste e va rispettata e, soprattutto, ascoltata.
2. FACCIAMOCI UNA DOMANDA E DIAMOCI UNA RISPOSTA
Porsi sempre la domanda "Le cose che faccio e che mi pesano potrei farle diversamente?” o “E' proprio quello che voglio o è qualcosa che sto subendo?" Abbiamo sempre una alternativa e spesso ci costringiamo a fare cose che alla fine non ci rendono felici.
3. IL PRIMO PASSO E’ PIACERSI
Dobbiamo imparare a piacerci, non siamo perfetti e spesso le nostre aspettative devono essere viste come opportunità e non come esami da centrare, come stimoli alla crescita, non sentiamoci sbagliati perché non otteniamo ciò che gli status sociali ci impongono. Apprezziamoci anche con i nostri difetti.
4. AFFRONTA LE TUE PAURE
Non evitiamo le nostre paure ma guardiamole dritte negli occhi: questo ci farà sentire molto più forti. Non cadiamo nella tentazione di mentire a noi stessi nascondendoci le nostre fragilità, sarebbe solo l’ennesimo autogol.