L’AQUILA - Si chiuderà il 16 dicembre 2016 a Hornu, l’Anno commemorativo del 70° anniversario degli Accordi migratori italo-belgi e del 60° del disastro di Marcinelle, promosso dai Comites del Belgio, d’intesa con l’Ambasciata d’Italia a Bruxelles, in collaborazione con ANFE, ITAL-UIL, INCA-CGIL, FILEF, ACLI, USEF, ASBL-Leonardo da Vinci.
Ne ha dato recentemente notizia Raffaele Napolitano, presidente del Comites di Bruxelles-Brabante-Fiandre e coordinatore dell’Inter-Comites del Belgio, comunicando il Programma della manifestazione conclusiva che si svolgerà dalle ore 18:00 presso il Centro Culturale Italiano di Hornu, nei pressi di Mons (a 15 km circa), la bella città della Vallonia dov’è Sindaco Elio Di Rupo, già Primo Ministro del Belgio, figlio d’un emigrato abruzzese di San Valentino, in provincia di Pescara.
Sono in agenda, nell’ordine, gli interventi dello stesso Raffaele Napolitano, quindi Michele Schiavone, Segretario Generale del CGIE, l’on. Gianluca Miccichè, Assessore all’Emigrazione Politiche sociali e del lavoro della Regione Sicilia, il Consigliere Giovanni Maria De Vita, Ministero degli Esteri - Direzione Generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie, il Direttore nazionale Associazione Nazionale Famiglie Emigrati (ANFE) Gaetano Calà, e infine il Presidente dell’Osservatorio Regionale Emigrazione dell’Abruzzo, Goffredo Palmerini.
Verrà consegnato, a seguire, un Riconoscimento alle Associazioni Socio-culturali che hanno collaborato alla realizzazione dell’Anno commemorativo. Alle 19.00 è prevista la presentazione del fumetto “Storia dell’immigrazione italiana in Belgio”, con la presenza dell’artista e autore, Antonio Cossu. Nel corso della serata saranno raccolti fondi da destinare alle zone terremotate del centro Italia, colpite dai sismi del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre 2016.
L’indomani mattina, 17 dicembre, una delegazione si recherà a Marcinelle per rendere onore alle vittime della tragedia, con un omaggio floreale da deporre, alle ore 11, al monumento funerario nel locale Cimitero, e successivamente recandosi nella miniera di Bois du Cazier - dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità - dove l’8 agosto 1956 persero la vita 262 minatori, 136 dei quali erano italiani e tra questi ben 60 erano abruzzesi.
(gopalmer)