Il disco, cantato interamente in catalano di Alghero e pubblicato per l’etichetta Microscopi di Barcellona, racconta la storia di una donna-madre-combattente alle prese con le tante facce della vita, con emozioni differenti e contrapposte. “Raó i esperança, amor i vanitat (ragione e speranza, amore e vanità)”, desiderio, guerra quotidiana con antichi dolori e buchi che non si riempiono. Figli e offerte alla Madre Terra, rumori della strada, alberi e cani.
'Com un soldat'è, insomma, un album dalle tinte forti con sonorità dure, cadenzate, che prendono dal folk per arrivare ad un impatto decisamente rock. I testi della Crabuzza hanno “incontrato le musiche amorevoli dello scrittore e regista Fabio Sanna, e gli arrangiamenti luminosi e gli strumenti di Julian Saldarriaga e Dani Ferrer, con il tocco magico di Roger Marín che li ha registrati”.
“Ho scritto queste canzoni – spiega la cantautrice - cominciando dal racconto del momento della nascita del mio primo figlio. Poi è nata 'Mare Antiga', una cerimonia per la Terra, grande madre che guida i gesti più naturali. Così sono arrivate tutte le altre canzoni, pensando alle mie amate Frida (la pittrice Frida Kahlo, ndr) e Lhasa (Lhasa De Sela, cantautrice canadese di origine messicana, ndr), donne enormi nel palcoscenico del mondo alle quali dedico due distinti brani, ai miei tre figli maschi, ad amori finiti e posti abbandonati per cercare nuove vite. 'Com un soldat' viene da qui, dai miei anni di donna cresciuta, pieni di voglia di fare cose e spegnere i rumori sotterranei”.
Dieci brani in tutto. Una sola cover, un omaggio alla cantautrice campana Bianca d’Aponte che fa anche parte anche dell’album 'Estensioni' - voluto dall'associazione Cose di Amilcare e dal Club Tenco - una raccolta di brani dell’artista aversana scomparsa, tradotti ed interpretati da artiste di diversa nazionalità.
I BRANI TRACCIA PER TRACCIA:
1) REPIC
Repic significa rintocco. Il colpo di un dolore che ritorna sempre più forte, cadenzato, il dolore del parto. Il ritmo della vita che diventa danza di accoglienza per chi viene al mondo. Ma anche un dolore da esorcizzare, un sacrificio per tutti quelli che hanno sofferto e soffrono senza avere in cambio la gioia infinita di un figlio. (Piano, tastiere, tromba, percussioni, cori Dani Ferrer; chitarra spagnola, elettrica, percussioni Julian Saldarriaga; basso elettrico Roger Marín).
2) MARE ANTIGA
Una ballata dedicata alla Terra. Una trance incalzante di percussioni tribali scandisce i riti a lei dedicati: seppellire la placenta del figlio come fanno i popoli nativi, liberarsi del turbine disturbante dei pensieri e della paura di non essere abbastanza, ringraziare gli elementi che insegnano e regalano generosamente. Terra: famiglia, madre e guida. (Piano, moog, percussioni Dani Ferrer; chitarra elettrica, percussioni Julian Saldarriaga)
3) COM UN SOLDAT
La guerra in cui si vive ogni giorno, soprattutto come donna. La guerra vera che ci circonda, la guerra interiore contro le paure. Ma l'aria leggera della batteria elettronica spinge a sorridere e trasforma la disperazione in gioco, la fragilità in possibilità di ricredersi: forse di tutta quella paura che avvolge e soffoca si può ridere, si può anche ballare. Si balla. (Percussioni, moog, cori Dani Ferrer; chitarra elettrica, acustica, percussioni, programmazioni, cori Julian Saldarriaga).
4) L'ALTRA FRIDA
“L'altra” è una donna che guarda Frida come in uno specchio, e si chiede come ha fatto a sopravvivere ai suoi dolori profondi, cantando. Il ritmo sporco e cadenzato, tra musica ranchera e canzone da cantina, accompagna le immagini di una donna potente e sicura della sua forza. Il termine “l'altra”, però, si riferisce anche al fatto che questa è la seconda canzone che Claudia Crabuzza dedica alla grande artista messicana. La prima è stata 'Valse di Frida', scritta con i Chichimeca. (Piano, percussioni Dani Ferrer; chitarra elettrica, percussioni Julian Saldarriaga; basso elettrico Roger Marín).
5) ERNESTO
Una linea di piano delicata e la chitarra classica che la insegue correndogli intorno, con il sottofondo di follia del suono raschiato del moog. Questo è 'Ernesto' e il suo mondo di estrema delicatezza e di poesia, con l'inquietudine di chi vive un po' fuori luogo, anche se si tratta di un bambino. (Piano, percussioni, moog Dani Ferrer; chitarra acustica, percussioni Julian Saldarriaga; chitarra classica Caterinangela Fadda)
6) LHASA
Lhasa de Sela raccontata come pezzi delle sue canzoni, come l'atmosfera cupa e ossessiva del dolore per la sua assenza, come una sorella che se n’è andata lasciando il vuoto e la rabbia. Il silenzio della frontiera abbandonata e l'esplosione di rabbia di chitarre e distorsioni e tamburi notturni. Perché non resti ancora un po'? (Rhodes, piano, percussioni, cori Dani Ferrer; chitarra elettrica, acustica, percussioni, cori Julian Saldarriaga; chitarra elettrica, Fabio Sanna)
7) NINA NANA MARE MIA
Unica cover del disco. Un omaggio alla giovane cantautrice campana Bianca d’Aponte scomparsa a soli 21 anni poco prima della pubblicazione del suo primo disco. Titolo originale 'Ninna nanna alla mia mamma' che, nella versione algherese diventa 'Nina nana mare mia'. Un brano di rara profondità e intensità che racconta la storia terribile di una donna che uccide sua madre. C’è l'inquieta sonorità del moog, dei rumori di fondo, dello sbattere di ferri e cancelli dentro l'ospedale psichiatrico in cui è rinchiusa. (Moog, percussioni Dani Ferrer ; chitarra elettrica, chitarra spagnola, percussioni Julian Saldarriaga)
8) LA FINESTRA
Stretti ritmi elettronici e synth per accompagnare la vita nascosta dietro le pareti di una casa qualunque, la voglia di scappare via su un letto volante e la realtà che incombe, il cielo che entra dalla finestra e illumina le bugie, i tagli e le mancanze di una storia da cambiare, ma a tempo di un ballo frenetico. (Moog, rhodes, percussioni Dani Ferrer; sintetizzatori, percussioni, chitarra elettrica Julian Saldarriaga)
9) FLOR
Vicini alla chiusura del disco ancora una canzone da madre per un figlio. Una canzone di attesa, scritta quando manca poco alla nascita, con le domande e la curiosità, la voglia di conoscere e di insegnare, di regalare e di prendere. Un augurio dolce e soffiato per il bambino che nascerà portando un nome di fiore. (Rhodes, sintetizzatori, percussioni Dani Ferrer; chitarra elettrica, percussioni Julian Saldarriaga)
10) ARENA I SAL MARÍ
Chiusura da cantina messicana per un disco che ha molto Messico nel cuore, anche se cantato nella lingua delle radici algheresi. Trombe e chitarroni, cori e l'allegria triste di una strada ancora tutta da fare, delle attese e delle speranze che si inseguono. Nessuna pace, di certo: bisogna continuare a camminare. (Rhodes, moog, percussioni Dani Ferrer; chitarra spagnola, percussioni, cori Julian Saldarriaga)
CREDIT:
Arrangiamenti J. Saldarriaga e D. Ferrer
Registrato da Roger Marín @ La Casa Murada
Mixato da R. Marín/J. Saldarriaga/D. Ferrer
@La Sexta Baja, Barcelona
Mastering Kadifornia
Revisione ortografica testi Claudia Soggiu
Foto libretto Piergiorgio Annicchiarico
Foto copertina Claudia Crabuzza
Disegno grafico Claudia Crabuzza
Produzione Fabio Sanna/Claudia Crabuzza
Parole Claudia Crabuzza/ musica Fabio Sanna
Eccetto 'Nina nana mare mia'
Parole e musica Bianca D'Aponte, adattamento C. Crabuzza
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