Esce domani, martedì 29 novembre, in digital download, “Giù la maschera”, nuovo album della band piemontese Kachupa: un disco con una produzione diretta, senza compromessi, con cui i Kachupa tornano allo spirito dei primi anni, sperimentatore, ironico.
Accompagnato dal videoclip della titletrack (una storia d’amore tra Oriente e Occidente contro le contraddizioni di una società in continua evoluzione, raccontata attraverso gli occhi di due giovani innamorati della vita), che uscirà a breve su YouTube, "Giù la maschera" è il frutto del loro impegno musicale e sociale, tra sonorità ska, punk e reggae che si fondono con atmosfere anni '70 e il carattere etnico a cui la band ci ha da sempre abituato. I Kachupa saranno impegnati nei prossimi mesi con un tour europeo attraverso Italia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca (quest’anno la band è stata ospite, tra gli altri, del Womad, del Cous Cous Festival, e si è esibita in apertura a Goran Bregovic).
“Nell’album si parla continuamente di integrazione e della nostra idea di individuo equilibrato, in questo mondo di profonde contraddizioni – raccontano i Kachupa -. C’è un’idea forte di ritorno alle origini, ma non di nostalgia. Semmai c’è voglia di costruire qualcosa con basi solide: amore per la terra e per le diversità, amore per le proprie tradizioni e la propria unicità.”
Ecco la tracklist completa (19 tracce divise in 14 inediti e 5 bonus track): Siamo Tutti Africani; Giù la Maschera; Rotola e Balla; Emigrante; Le strade Vuote; La Sfera; Finchè ce n’è; Giro con il basso; La Taranta nostra; Apri la gabbia; Migranti di fortuna; Si Va; Livido; Margot; Voglio sognare; Romagna mia; Somos Todos Africanos; Finchè ce n’è (remix Simone Bresciani); Baciami Fortuna.
Note biografiche: La Kachupa è un piatto tipico di Capo Verde (Africa) con verdura, frutta, legumi, cereali e pesce. L’energia dei Kachupa nasce da questa zuppa, simbolo di semplicità e di amore verso la natura. I Kachupa, band formata da Lidiya Koycheva (vocals); Davide Borra (Accordeon); Alberto Santoru (Bass & Backing Vocals); Mattia Floris (Guitars, Tamboura & Backing Vocals) e Stefano Petrini (Drums), nascono come band di strada, in giro per l’Europa. All’inizio c’era un piccolo carretto sul quale il batterista suonava cassa e pentole, mentre il resto della band suonava intorno alla carovana. Con questo show vendono circa 5000 cd in Italia e Francia. Così la band decide di entrare in uno studio di registrazione e fare un disco vero, dal titolo “Gabrovo Express”, disco molto fortunato perché dopo pochi mesi viene premiato da Radio Popolare Network al MEI di Faenza come miglior disco autoprodotto del 2006. Nel maggio 2006 Gabrovo Express esce in edicola in allegato alla rivista “World Music Magazine” (8.000 copie). L’energia Kachupa aumenta e la band inizia a suonare in prestigiosi festival e rassegne dividendo il palco con importanti artisti quali, Eugenio Bennato, Tullio De Piscopo, Modena City Ramblers, Vinicio Capossela, Mau Mau, Africa Unite, fino a suonare alla Notte della Taranta 2010 come vincitori del concorso “Note Per La Notte”. Nonostante i continui successi i Kachupa hanno continuato a fare spettacoli in strada per non perdere la magia in cui essi diventano fiabeschi e talvolta surreali. Nel 2011 esce un disco di svolta della band, “Terzo Binario”, 12 brani originali che raccolgono la loro storia, i viaggi, le feste vissute. Un disco pieno di energia, dove i testi sono rivolti alla coscienza, alla ragione, a volte all’altra parte di noi stessi, senza la quale una ragione non ci sarebbe. In ottobre vincono il premio Sanremo Village 2011, manifestazione associata al più importante Festival della Canzone Italiana. Nel 2012 partecipano alla finale dell’Umbria Folk Festival e vincono l’“Inedited World Music Festival” di Rimini, premiati direttamente da Bluey Maunick, fondatore chitarrista e produttore del progetto inglese Incognito. Nel 2014 partecipano al Concertone del Primo Maggio a Roma, come ambasciatori di Slow Food e del progetto “Diecimila orti in Africa”. Nello stesso anno il singolo “Siamo tutti Africani” raggiunge le vette delle classifiche iTunes, arriva al primo posto della sezione World Music e viene scelto come inno di Terra Madre 2014 dal patron e ispiratore di Slow Food, Carlo Petrini. Nel maggio 2015 il nuovo singolo “Finché Ce N’è” ottiene molteplici risultati: primo nella classifica World Music di iTunes, top 10 in quella dei brani più venduti e prima posizione nella indiemusiclike, la classifica (MEI) di gradimento dei brani “indie” più trasmessi in radio. Nel luglio 2015 si assegnano il primo premio del contest Romagna Mia 2.0 con una versione originale in puro stile “Kachupa” del brano che ha reso famoso nel mondo Secondo Casadei.