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RadioRai3, fino al 2 dicembre "Salerno e il poeta con la valigia - Alfonso Gatto nella sua città"

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RadioRai3 ricorda il poeta Alfonso Gatto a 40 anni dalla morte con il ciclo di TreSoldi curato dalla giornalista e scrittrice Francesca Bellino “Salerno e il poeta con la valigia - Alfonso Gatto nella sua città” in onda dal 28 novembre al 2 dicembre alle 19.50. 

La poesia di Alfonso Gatto è nata nel rione Fornelle, a Salerno. Qui ha scritto la sua prima poesia “in una stanza diroccata” a pochi passi dal mare e da qui comincia il nostro viaggio nella storia che lega il “poeta con la valigia” a Salerno, città da cui si è sentito costretto a partire a 20 anni come “tutti i giovani d’immaginazione e di fantasia del Sud”.
Alfonso Gatto, uno dei maggiori esponenti dell’ermetismo italiano - scomparso in un incidente stradale -, ha abitato tante città, da Napoli a Milano, da Firenze a Roma, da Trieste a Bologna, ha fatto lunghi soggiorni a Venezia, ha viaggiato tra la Sicilia, la Sardegna e diversi paesi esteri, ma Salerno rappresentò sempre la sua patria, quel luogo ancestrale da cui “voler partire e voler restare insieme”. 
Oggi le Fornelle, rione popolare tra i più antichi della città, è stato trasformato dal progetto di poesia “Muri d’autore” realizzato dalla Fondazione Alfonso Gatto ed è diventato meta di turismo non solo per chi vuole conoscere i luoghi gattiani ed è anche la prima tappa dell’autrice. 
Tra le voci raccolte alle Fornelle troviamo l’artista Pino Roscigno, in arte Greenpino, e il poeta Valeriano Forte, direttore artistico e direttore progettuale dell’iniziativa, ma anche quelle degli abitanti del rione, di chi guida i turisti curiosi di passaggio per Salerno per il suo tirocinio all’Università come Mario Venezia, di giovani poeti come Alfredo Mercurio che hanno fatto tesoro dell’eredità di Gatto, di giornalisti come Marcello Napoli che custodisce vecchie fotografie in bianco e nero del poeta mai esposte
Sentiremo le voci anche di esponenti della famiglia Gatto residenti a Salerno - il nipote Filippo Trotta, figlio della primogenita del poeta, Paola, e oggi presidente della Fondazione Alfonso Gatto, e la nipote Maria Teresa, figlia di Nicola, primo fratello del poeta – e della sua famiglia simbolica, ossia il gruppo di giovani che nel 1963 lanciò la proposta di un riconoscimento pubblico al poeta di Salerno accolta dal sindaco dell’epoca, Alfonso Menna, diventati suoi amici fedeli nell’ultima parte della sua vita. 
Sono Lelio Schiavone, direttore della Galleria d’arte Il Catalogo, il pittore Mario Carotenuto e il medico Bruno Fontana che ci dona una poesia inedita di Gatto, senza titolo, scritta il 19 gennaio 1969 nello suo studio mentre il medico lo ritraeva. 
Tra i giovani che hanno valorizzato l’eredità di Gatto incontriamo anche i musicisti brasiliani Moreno Veloso, figlio di Caetano, e Pedro Sà, che hanno portato in musica alcune sue poesie tradotte in portoghese. 


regia di Ornella Bellucci 

un programma di Fabiana Carobolante, Daria Corrias, Lorenzo Pavolini, Elisabetta Parisi

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