Dal 03 al 06 novembre al Teatro Studio Uno va in scena la commedia “Quando arriva?” scritta e diretta da Ludovica Bei, giovane autrice che si sta affermando sulla scena contemporanea (suo ultimo successo teatrale la pièce “Occupato”).
Protagonisti sono Simone Giacinti e Andrea Standardi. Mercoledì 02 novembre, giorno prima del debutto, previsto l’incontro “Artisti sul divano” organizzato dall’associazione culturale LaRocca con sede adiacente al teatro. Nel cuore di Torpignattara una pièce ambientata nello stesso quartiere.Sul palco due personaggi. Mario, nato e cresciuto nella periferia romana, figlio di un orologiaio, ragazzo impacciato, soffocato dalle sue stesse ansie e immobilizzato dall’ossessione per il tempo contro cui combatte da tutta la vita. Gino, ragazzo normale, semplice, commerciante, uomo di successo, carismatico. Un giorno si incontrano davanti la “Pizzeria kebab” tra via Casilina e via di Torpignattara. Mario prende coraggio e chiede delucidazioni a Gino sulla sua vita e il suo successo. I due si sfidano a colpi di battute, problemi, frustrazioni, creando un dialogo surreale e dai toni ironici e freddamente cinici. Mario scopre la vera natura di Gino. Un assassino? Una canaglia? Uno sfigato? Un supereroe? Gino - ci si domanda - esiste davvero o è solo frutto dell’immaginazione?
“Quando arriva?” è un grottesco dialogo; paradigma universale della condizione di noi tutti: esseri umani fragili, soli, impauriti, ma pur sempre tragicamente ironici.
NOTE DI REGIA
Quanto le nostre fobie ci rendono fragili, ma allo stesso tempo infinitamente umani? Questa è una delle domande principali che mi sono posta in fase di scrittura per creare personaggi fobici, ma allo stesso tempo umani. Scelgo di trattare il tema delle fobie, di creare questi personaggi così soli, quasi emarginati per la loro problematica, perché in questi ultimi anni - che definirei quasi di passaggio dall'adolescenza al mondo adulto - ho maturato la consapevolezza della profonda solitudine in cui siamo avvolti e quanto la stessa solitudine sia una condizione democratica che tiene tutti sullo stesso piano, fobici ossessionati o "normali".
Decido di disporre il pubblico a pianta circolare per avvolgere gli attori e favorire l’abbattimento della quarta parete. Il pubblico non sbircia dalla serratura quello che sta accadendo tra i due protagonisti, è partecipe e convolto nelle scoperte che i due fanno, proprio davanti ai loro occhi. La scene è semi nuda, ad illuminarla l’insegna di un negozio di Kebab. Ho ricostruito un’ambientazione urbana che rimanda alla periferia di cui parlo. Nonostante i toni surreali e ironici, ci stiamo concentrando su una recitazione senza troppi fronzoli, semplice e diretta. Sicuramente l’utilizzo del linguaggio gergale dei due giovani protagonisti, aiuta a raccontare al meglio le atmosfere della periferia romana.
Ludovica Bei
Teatro Studio Uno,
Biglietto 10€
Info e prenotazioni teatro:
349 4356219
Ufficio stampa teatro: Eleonora Turco - 329 8027943
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