Stefano Turolla, cantautore indie-pop dal sound acustico e dalle atmosfere intimiste, canta di situazioni di vita e sentimenti in relazione al proprio ruolo all'interno della società odierna ormai priva di valori. Spesso il viaggio mentale e la fantasia sono soluzioni e mezzi con cui evadere dai problemi quotidiani verso realtà felici e amori sereni.
Attivo sulla scena musicale torinese dal 2009 a oggi, con 1 ep in inglese e 4 album autoprodotti, due di inediti, uno di cover internazionali e uno acustico di inediti e cover italiane. Si esibisce dal vivo con chitarra, voce, armonica a bocca e kazoo. Prolifico busker, suona ai mercati di paese agli angoli della strada aggiungendo al suo repertorio di inediti un vasto numero di cover internazionali e italiane riarrangiate con venature country e folk. Vincitore assoluto della XIII edizione del concorso musicale Torino Sotterranea 2016, su YouTube il suo primo video ufficiale dal titolo "Via di qua". Fattitaliani lo ha intervistato.
Secondo te, che cosa ti ha fatto vincere al concorso "Torino Sotterranea"?Attivo sulla scena musicale torinese dal 2009 a oggi, con 1 ep in inglese e 4 album autoprodotti, due di inediti, uno di cover internazionali e uno acustico di inediti e cover italiane. Si esibisce dal vivo con chitarra, voce, armonica a bocca e kazoo. Prolifico busker, suona ai mercati di paese agli angoli della strada aggiungendo al suo repertorio di inediti un vasto numero di cover internazionali e italiane riarrangiate con venature country e folk. Vincitore assoluto della XIII edizione del concorso musicale Torino Sotterranea 2016, su YouTube il suo primo video ufficiale dal titolo "Via di qua". Fattitaliani lo ha intervistato.
La vittoria a Torino sotterraneaè stata la vittoria della semplicità. Il fatto di essersi presentato con sola voce chitarra armonica e kazoo in solitaria contro band al completo è già stata una scelta d'impatto, che ha creato una netta differenza rispetto agli altri nel contatto col pubblico e nelle atmosfere proposte durante il live. Questo è stato un vantaggio nel dialogo col pubblico dove tutto è risultato più comprensibile e diretto, più semplice e pulito a livello sonoro, facilitando il messaggio dei testi. Anche lo stile musicale che ho proposto e propongo tutt'ora nei live si è contraddistinto rispetto agli altri... Per intenderci sembravo uscito dagli anni '60 (non a caso sono stato soprannominato il Bob Dylan di turno, paragone esagerato ma realistico nel piccolo). Le altre band si sono invece identificate nel classico stampo pop elettronico del giorno d'oggi quasi tutte esprimendosi in inglese, mentre io scrivo in italiano proprio per trasmettere un messaggio comprensibile. Ho cercato di essere semplice e diretto, senza effetti o artifici e penso che la chiave sia stata proprio questa. Per una volta ha trionfato la semplicità e l'autenticità.
Parlaci di "Via di qua": com'è nato? di che tratta?Il brano "Via di qua" parla di un viaggio mentale lontano dai problemi e dallo stress del lavoro di tutti i giorni. Se non si può fare un viaggio fisico per via degli impegni quotidiani, l' unico modo per evadere è attraverso un viaggio mentale. Nel farlo ognuno ha i suoi segreti... Il video è sincero e verosimile perché nella realtà io faccio davvero il barista di professione e il messaggio è proprio quello di mollare il lavoro per realizzare i propri sogni: nel mio caso la musica.
Il brano si inserisce nel tuo percorso tematico oppure canta qualcosa di diverso?
Il brano si inserisce nel percorso tematico del viaggio, che caratterizza l'intero album. Come dicevo è più un viaggio mentale, fatto di evasione e fantasia lontano dai problemi verso realtà felici e amori sereni.
Un artista come te in che maniera vive l'atmosfera in cui oggi si vive?
L'atmosfera dei giorni nostri è sicuramente difficile, soprattutto a livello sociale. Mancanza di lavoro, frustrazione, stress, difficoltà economiche la fanno da padrone e si ripercuotono interiormente e nei rapporti col prossimo, spesso portando alla mancanza di valori umani. Da artista, se così vogliamo definirmi, la vivo con forte sensibilità, cercando appunto di esprimere gli stati d'animo che ci travolgono vivendo le situazioni odierne.
Quanto è difficile farsi strada nella musica e far sentire la propria voce?Oggi penso sia molti difficile farsi strada nella musica perché conta solo l'immagine, l'apparenza e il business. La musica di oggi è costruita appositanente a scopo di vendita e perde di autenticità e sincerità. Spesso anche i gruppi emergenti cascano in questa trappola cercando di scrivere la hit alla moda che possa lanciarli nel mondo discografico, dimenticandosi di essere se stessi. Anche per questo ho deciso di intraprendere la mia strada cantautorale in solitaria, almeno sono libero di scegliere le situazioni giuste per me, in cui mi sento a mio agio come musicista. Secondo me oggi c'è bisogno di tornare all'origine, di comunicare in modo diretto col pubblico partendo dal basso... è cosi che ho scelto di essere musicista di strada: suono spesso ai mercati di paese o agli angoli della strada e la soddisfazione nel farlo è immensa per la libertà di espressione e il ritorno emotivo che la gente ti offre. Al di là del riscontro economico che varia dalle giornate, trovo che l'esibizione sia molto più appagante perché è nuda e cruda tra la gente. Spesso trovo molti concerti in locali suonando per strada e ho tante richieste di cd, così la mia musica si sparge.
Hai tentato altre strade come i talent show? che ne pensi?Ovviamente questa domanda si collega a quella di prima. Ci ho pensato mille e piu volte ai talent show. La gente e gli amici mi spingono a iscrivermi, ma io sono un po' dubbioso se sia o no la strada giusta per me. Ovviamente sono l'unico modo per arrivare dritti ai media e alla popolarità, ma sono la morte e la prostituzione della musica in sé. Ciò che conta è la vendita, l'immagine e l' apparenza. Sono mondi spietati e cinici,fatti di finzione. Una volta entrati in quel circuito si diventa una pedina di un meccanismo spietato che ha un unico scopo commerciale.
Io la penso così, per me non conta la celebrità. L'importante è viver bene dentro se stessi, per quanto sia possibile fare ciò che senti e che ti piace per appagare il tuo animo. Per me la musica è un rifugio dalla frenesia che mi circonda, è la mia linfa vitale e più che diventare famoso cerco di realizzare il mio sogno che è quello di vivere di musica.
Non chiudo comunque la porta ai talent, ci rifletterò ancora un po' e, pur non essendo il mio ambiente congeniale, magari un giorno un tentativo potrei anche farlo... chissà...
Prossimi passi?Prossimamente girerò un altro video di un altro mio brano dal titolo "Scegli" e cercherò di suonare il più possibile in giro e nei locali per far conoscere la mia musica. Non so cosa mi riserverà il futuro, ma sicuramente continuerò a suonare e scrivere canzoni credo per il resto della mia vita. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata