SAN SEVERO (Foggia) - Ha un pregevole centro storico con importanti monumenti, che l’hanno fatta riconoscere Città d’arte. San Severo è una bella città posta nel margine settentrionale della Puglia, tra il Gargano e il fiume Fortore, nella Capitanata - della quale un tempo fu capoluogo - laddove confluivano gli antichi tratturi della transumanza.
Il centro storico, perimetrato dalle antiche mura urbiche, conserva l’intricato impianto viario medioevale. Ricco di monumenti in prevalenza barocchi, la cui edificazione succedette al devastante terremoto del 1627, con magnificenti palazzi gentilizi, con i preziosi monasteri dei Celestini, delle Benedettine e dei Francescani, ora tutti riconvertiti ad importanti funzioni civili, nel suo grande borgo antico è caratterizzato da svettanti campanili a guglia maiolicata. Significativa l’architettura religiosa, con le chiese di Santa Maria della Pietà, San Lorenzo, San Nicola, della Trinità, Santa Maria del Carmine, Santa Maria di Costantinopoli, Sant’Agostino ed altre ancora, e la chiesa madre di San Severino, patrono della città, con i prospetti romanici e rosone. Bella e ampia la Cattedrale, con fonte battesimale duecentesco e notevoli tele del Settecento, d’influenza napoletana. Altro vanto della città è l’imponente Teatro municipale, intitolato a Giuseppe Verdi, il più grande della Capitanata e tra i maggiori della Puglia.
Maria Grazia Cutuli |
Flavio Mucciante |
Tra gli insigniti dell’edizione 2016 assume particolare rilevanza Hafez Haidar, candidato al Premio Nobel per la Pace. Insigne giornalista, poeta e romanziere, libanese per nascita ed italiano d’adozione, Hafez Haidar è docente di Lingua e Letteratura Araba presso l'Università degli Studi di Pavia. Considerato uno dei maggiori studiosi delle religioni a livello mondiale, ha scritto, curato e tradotto numerose opere ed è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti. Recentemente tornato in Libano su invito delle massime istituzioni dello Stato, ha tenuto un ciclo di conferenze ottenendo vasti consensi e rilevanti endorsement a sostegno della sua candidatura al Nobel per la Pace. Haidar, infatti, è promotore ai massimi livelli del dialogo tra religioni e dell’integrazione culturale tra i popoli. Della sua vita ha fatto impegno primario quello di promuovere e favorire il dialogo tra il mondo cristiano e quello islamico, un’operosa convivenza per consolidare la Pace, sulla base dei principi posti a fondamento delle due culture e religioni. Nato nel 1953 a Baalbeck, antica città romana in Libano, Hafez Haidar ha studiato Filosofia Greca e Araba all’Università di Beirut. Nel 1978 si trasferisce in Italia, studiando dapprima a Perugia e poi all’Università di Milano, dove si è laureato in Lettere Moderne e poi specializzato in Archivistica, Paleografia e Diplomatica. Nel 1986 ha abbandonato la carriera diplomatica per dedicare tutta la sua attività all’insegnamento e alla scrittura, come ponte di dialogo tra culture e religioni. I suoi libri di narrativa, saggistica e poesia, pubblicati dalle principali case editrici sono molto diffusi e noti. La loro cifra è quella di far conoscere la comunanza di valori tra la cultura cristiana e islamica. All’impegno di docente, scrittore e poeta, Haidar associa una significativa attività giornalistica su importanti testate. Dunque ampiamente appropriata la scelta della Giuria di assegnare il Premio 2016 dedicato alla Pace ad una personalità così emblematica come Hafez Haidar.
Andrea Iacomini |
Il Premio “Maria Grazia Cutuli” ha il patrocinio dell’Unesco, dell’Unicef e della Regione Puglia. E’ organizzato dal Centro Culturale “Luigi Einaudi” di San Severo, istituzione presieduta sin dalla fondazione dalla prof. Rosa Nicoletta Tomasone - Commendatore della Repubblica e benemerita Medaglia d’Oro della Scuola, della Cultura e dell’Arte - infaticabile animatrice di eventi culturali di respiro europeo. Il Premio è diventato negli anni un appuntamento di grande interesse nel mondo dell’informazione. Nelle sue quindici edizioni è stato gratificato di Targa e Medaglia d’Argento della Presidenza della Repubblica, ha goduto dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica dal 2006 al 2010, e dal 2011 ha l’adesione della Presidente della Repubblica con sua Medaglia di Rappresentanza. Per diversi anni la Presidente e le figure di vertice del Centro Culturale “L. Einaudi” sono state invitate al Quirinale nella Giornata dell’Informazione ed il Premio è inserito nelle pubblicazioni della Presidenza della Repubblica.
Il Premio Giornalistico Maria Grazia Cutuli, con motto “Per non dimenticare e per costruire la Pace”, ha come obiettivi la difesa dell’informazione quale condizione di libertà e di democrazia; la difesa dei diritti e della dignità della persona, nella consapevolezza che ciò è possibile se c’è conoscenza di quanto accade nel mondo. E le strade del mondo i giornalisti le perlustrano, le osservano, le descrivono anche a costo di enormi privazioni e sofferenze, talvolta a costo della vita. Per i primi dieci anni il Premio è stato assegnato esclusivamente a Inviati Speciali. Oggi il Premio guarda anche a quanti svolgono al meglio la loro professione, facendoci conoscere la realtà complessa in cui viviamo. Questi elementi costituiscono le coordinate del Premio che, partendo dal “dovere della memoria” si proietta nel futuro come ponte verso le nuove generazioni e verso quei Paesi ancora all’affannosa ricerca della libertà, della democrazia, del diritto di esistere e della Pace. Il Premio “Maria Grazia Cutuli”, in questi anni, si è fortemente radicato nel territorio, entrando a far parte della programmazione di molte Scuole Superiori della città di San Severo. Gli studenti vengono invitati a leggere, dibattere, elaborare. E’ stato inoltre istituito il Premio “Cutuli per i Giovani”. E’ questa un’occasione che offre ai giovani un motivo per riflettere, per impegnarli a costruire e difendere il bene prezioso della Libertà a cui ogni uomo anela. E con essa a costruire la Pace. In alcune edizioni il Premio ha avuto il privilegio d’avere presenti i genitori di Maria Grazia Cutuli, ora purtroppo deceduti.
Dall’istituzione del Premio sono stati premiati: Aldo Forbice, Giovanna Botteri, Elisabetta Rosaspina, Michelle Santoro. Nel 2004 il Premio fu presentato in Campidoglio alla stampa e alle Tv nazionali da Lucia Annunziata e Aldo Forbice. Negli anni successivi sono stati premiati: Antonio Ferrari, Duilio Giammaria, Gabriella Simoni, Ferdinando Pellegrini, Tiziana Ferrario, Vittorio Dell’Uva, Lorenzo Cremonesi, Giovanni Porzio, Enzo Nucci, Giuliana Sgrena, Francesco Faranda, Pietro Raschillà, Pino Scaccia, Michele Farina, Francesca Sforza, Carmen Lasorella, Toni Capuozzo, Andrea Nicastro, Stefano Boccardi, Gabriele Torsello, Paolo Conti, Lilli Gruber, Ettore Mo, Barbara Schiavulli, Paolo Di Giannantonio, Lucia Annunziata, Carmela Giglio, Lucia Goracci, Carlo Bollino, Enzo Nucci, Marco Clementi, Enrico Bellano, Claudio Accogli, Marc Innaro, Elvira Serra, Mimmo Candito, Maria Giannitti, Alessandro Plateroti, Marcello Masi, Aldo Cazzullo, Maria Cuffaro, Alessandro Cassieri, Roberto Napoletano, Cecilia Rinaldini, Alberto Negri. Targhe di Menzione sono state conferite a Giacinto Pinto, Giorgiana Cristalli, Sergio De Nicola, Grazia Leone, Beniamino Pascale. Di alcuni giornalisti sono stati presentati i libri appena pubblicati ed è stato conferito il Premio “Testimone del tempo”.
Infine, una breve nota su Maria Grazia Cutuli, cui il premio è intitolato. Nata a Catania nel 1962, Maria Grazia Cutuli si laurea in Filosofia con il massimo dei voti e lode all’Università di Catania. Entra subito dopo nel giornalismo, collaborando con il quotidiano La Sicilia e conducendo per l’emittente regionale Telecolor International il telegiornale della sera. Determinata, coraggiosa e tenace, si trasferisce a Milano dove inizia a lavorare per il mensile Marie Claire, ottenendo anche contratti dal settimanale Epoca. Diventata giornalista professionista, inizia una collaborazione con l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, maturando una cospicua esperienza sulle questioni di politica estera, diventata la sua grande passione. Dopo alcuni contratti temporanei di lavoro presso il Corriere della Sera, nel 1999 viene assunta stabilmente dal prestigioso quotidiano e subito destinata alla redazione Esteri. La svolta della carriera, e della sua vita, arriva due giorni dopo l’attentato dell’11settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York, quando il giornale la manda come Inviata in Afghanistan, con un temporaneo passaggio in Pakistan. Il 19 novembre 2001, mentre si trova sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul, nei pressi di Sarobi ad una quarantina di chilometri dalla capitale afghana, viene assassinata insieme a Julio Fuentes, inviato del quotidiano spagnolo El Mundo, e a due corrispondenti dell’agenzia Reuters, Harry Burton e Hazizullah Haidari. Il processo verso i responsabili dell’attentato, svoltosi in Afghanistan, ha portato alla condanna a morte di tre persone. La famiglia Cutuli si è sempre dichiarata contraria all’applicazione della pena capitale per gli assassini di Maria Grazia. Il processo, a quindici anni dal fatto, in Italia è tuttora in corso e pende presso la Corte d’assise di Roma.
INFO:
Centro Culturale Internazionale “L. Einaudi” San Severo (FG)
Via M.Pagano, 56 tel. 0882 372412 cell.33978624 - tomasonicla@virgilio.it