TARANTO - La pioggia battente, a tratti scrosciante, non ha impedito alla folla di assieparsi nella stupenda Chiesa di San Domenico Maggiore nella Città Vecchia, fino a restare i piedi di lato, in fondo, ad ascoltare il tributo della Francesco Greco Ensemble alla Festa dell’Addolorata.
Parliamo nel titolo di Uto Ughi per averlo visto in Rai Storia, quella televisione al n° 54 del digitale terrestre che usiamo come salva mente ogni tanto sfuggendo dalla tv demenziale; qui Uto Ughi, a 23 anni, mostrava la stessa voglia, passione, di stravolgere di emozioni il pubblico col violino che vediamo in Francesco Greco: dedizione, amore per la musica e per la città, per il Paisiello, dalla cui scuola proviene. Appare persino un paradosso che il grande Paisiello, celebrato da Mozart, tra i più importanti ispiratori del Classicismo, nato a Taranto in Città Vecchia, forse nella Canonica del Duomo, rischi di non avere più il conservatorio al suo nome dedicato; e questo mentre un suo figlio ha tanto successo con il talento che anche in quell'istituto s’è formato. Il sacerdote nella messa, che ha preceduto il concerto, parlava della parabola dei talenti e dei debiti. Lo scrivente ieri immaginava il talento dei nostri musicisti e il debito che la città ha nei loro confronti per quella magia che hanno creato anche ieri per due ore.
Tutti bravi dal pianista Pierluigi Orsini o Fabio Petruzzi con la sua chitarra che avviano ogni pezzo, insieme al tempo tambureggiante tenuto dalle percussioni di Mino Inglese, e il ritmo cupo del basso di Antonio Cascarano; ma il tripudio maggiore alle due voci soliste: il soprano Carmen D’Andria e il contralto Valentina Baldacchino alle quali il merito di aver introdotto le canzoni dedicate alla Madonna nel suo giorno di festa.
Francesco Greco comincia con l’Ave Maria di Schubert, quella struggente preghiera che abbiamo sempre ascoltato nella conclusione del cartoon "Fantasia di Walt Disney" col coro delle anime che in processione vanno verso Dio dopo aver sconfitto il male. Ecco come la musica diventa nella mente immagine, riempie di fede ed ecco perché Sant’Agostino scriveva che cantare significa pregare due volte.
Perfettamente riuscita questa serata organizzata dalla Confraternita dell’Addolorata, presentata dalla nostra amica Gabriella Ressa. Il social forum è già pieno di filmati, di foto del concerto. Velocità della società hi tech. Dove anche la preghiera si fa con lo smartphone, come suggerisce Don Marco, il parroco, prima del concerto, facendo pregare uomini e donne con i vespri dalla liturgia delle ore in un app scaricata sul momento.
E dove arriviamo anche noi con la nostra testata a raccontare queste due di concerto che sono finite con l’adagio di Albinoni e la canzone “all'aurora tu sorgi più bella” dedicata a Maria. Greco, alla fine, sfinita tutta l’adrenalina che aveva in corpo, ha parlato del prossimo concerto, domenica 18 settembre al Caffè Letterario nella Città Vecchia. Tema: un percorso storico intrigante già presentato al Villanova di Pulsano (Taranto). Per gli amanti della musica e di Francesco Greco un appuntamento da non perdere.
Roberto De Giorgi