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Dal 1900 in Italia 31 terremoti con una magnitudo superiore a 5,8 gradi scala Richter

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Dal 1900 a oggi in Italia si sono verificati 31 terremoti con una magnitudo superiore a 5,8 gradi sulla scala Richter.
Il più potente, nel 1908, distrusse Messina e Reggio Calabria e causò la morte di circa 120 mila persone. La sismicità dell’Italia è dovuta al fatto che essa si trova al margine di convergenza tra la placca africana e quella euroasiatica. Tanti eventi sismici, dunque, ma negli anni ben diversa è stata, nelle varie regioni, la maniera in cui si è fatto fronte all’emergenza e alla ricostruzione. Ecco un breve resoconto di Eugenio Murrali dal terremoto del Friuli a oggi:
Friuli Venezia Giulia - 6 maggio 1976, la terra trema, una scossa di 6,4 gradi Richter con epicentro nella zona a nord di Udine colpisce 111 comuni, causa la morte di 989 persone, 19 mila abitazioni distrutte, 100 mila sfollati. La ricostruzione successiva è considerata anche oggi un modello da seguire. Efficace fu l’azione legislativa e straordinari i sindaci nella gestione delle risorse. In meno di dieci anni la ricostruzione era completa.
Irpinia - 23 novembre 1980, grado 6,9 Richter, 90 secondi di scossa, 2914 morti, 250 mila senta tetto tra Campania e Basilica. I soccorsi arrivarono in ritardo. Pertini, recandosi sul luogo, riuscì ad accendere i riflettori su una catastrofe che anche i media avevano sottovalutato. La ricostruzione ha rappresentato uno dei maggiori scandali italiani, la camorra fece affari d’oro. L’inchiesta della commissione guidata da Scalfaro mostrò un quadro desolante di ruberie e corruzione. Nel 2015 a Cave De’ Tirreni ancora 53 famiglie erano nei container e solo in questi ultimi mesi sono state, in buona parte, collocate.
Umbria e Marche - 26 settembre 1997, due scosse di 5.8 e 6.1 gradi Richter causano la morte di 11 persone. Crolla una vela della volta superiore della Basilica di San Francesco ad Assisi. L’Umbria è un altro esempio di cui si parla in questi giorni, per come fu recuperato il patrimonio artistico, ma anche in riferimento a Norcia, ricostruita con rigorosi criteri antisismici dopo il terremoto che la colpì nel 1979.
L'Aquila - 6 aprile 2009, scossa di 6,3 gradi Richter, 309 morti, 65 mila sfollati. Oggi L’Aquila è un cantiere a cielo aperto, la normalità è ancora lontana. Gli sfollati oggi sono ancora più di 8000. Le “new town” sono considerate da molti un esempio da non seguire. Il centro storico dell’Aquila è ricostruito solo al 50%.
Emilia Romagna - il 20 e il 29 maggio, scosse di 5,9 e 5,8 gradi causano la morte di 27 persone, circa 19 mila sfollati, danni ingenti al patrimonio culturale e mettono in ginocchio l’economia della pianura padana emiliana, che pure sta cercando di rialzarsi anche grazie agli sforzi dei privati. A gennaio scorso nei container c’erano ancora 450 persone. La ricostruzione è in corso. Su 60 comuni 25 hanno terminato i lavori. Lo stato di emergenza sarà attivo fino al 2018. Eugenio Murrali, Radio Vaticana, Radiogiornale del 27 agosto 2016.

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