"I gabbiani non parlano racconta la storia di Sara, una donna segnata dagli eventi del nostro tempo.
E' l'era di internet, dei social network, della crisi economica e dei valori; e la società bollata da accadimenti come femminicidio, violenza, con vittime diventate bersaglio dei mass media. Nella storia di Sara le dinamiche sono più complesse, dice l'autrice, Fania Pozielli al suo esordio di scrittrice con un romanzo Noir.
Ho voluto ambientare il racconto nella mia San Benedetto, in una cittadina apparentemente tranquilla, che la scrittrice mette in subbuglio con un fatto di cronaca: il femminicidio!"
Quali sono gli elementi del romanzo e quale messaggio vuole trasmettere?
"I gabbiani non parlano, è una metafora.... voglio dire che la realtà a volte è al di sopra delle nostre convinzioni e che se la si osserva da un altra prospettiva ci rendiamo conto di quanto possa essere lontana dai nostri pensieri..... L'opera non è un romanzo biografico ma sicuramente ci sono dei caratteri che si riconoscono nella nostra cittadina, come la descrizione della clochard, del giornalista, del carabiniere amico d'infanzia e naturalmente i luoghi a me cari della mia San Benedetto del Tronto.
L'autostima è un elemento chiave del racconto come i sentimenti dei protagonisti che siano essi positivi che negativi.
Inoltre il tema centrale di tutta la storia o se vogliamo il messaggio che l'opera vuole trasmettere, ruota intorno al femminicidio con una chiave di lettura nuova: non è un omicidio di genere.
Siamo sicuri che le notizie riportate dai mass media siano sempre oggettive? Si punta sempre il dito "sul Mostro", ma nell'era di internet e dei social network, cosa cambia nella vita delle persone?
Tutto ciò come ha influenzato la stabilità emotiva dei protagonisti della nostra storia?
A voi dare una risposta, leggendo tra le righe di "I gabbiani non parlano"
Emanuela Del Zompo
Il libro è in vendita presso la Bibliofila di San Benedetto del Tronto o contattando l'autrice su Facebook
Prefazione
La storia di Sara, del suo vissuto tra passione e irrazionalità induce ad una profonda riflessione: la dinamica affettiva che intreccia la vita e l'anima di due essere umani non segue alcun canone prestabilito, anzi! Quando svanisce "il sogno di felicità" che per Sara non è solo il mantenimento della quotidianità, quando il "con-sentire" scompare e si è colti dal vuoto, dalla dipendenza affettiva le reazioni possono essere esasperate.
Sara, tuttavia, nel tentativo di preservare il rapporto non annienta se stessa, pur nell'evidente caduta di autostima e, l'ansia di poter perdere la persona amata, vissuta e riportata come in pagine di un diario attraverso la descrizione di un quotidiano diventato insopportabile e inconciliabile con il prosieguo della tanta agognata vita "normale" per la presenza dell'altra , la conduce allo sdoppiamento della personalità con la consequenziale tragica soluzione.
Avv. Enrico Pompei