Lascio la mia Palermo invasa dall'immondizia e arrivo, dopo un'oretta e mezza di superstrada, a Santa Margherita Belice (Belìce, con l'accento sulla i) dove fra poche ore presenterò il mio ultimo giallo, "Assassinio alla Targa Florio" al Palazzo del Gattopardo - o meglio, Palazzo Filangeri di Cutò dei principi Tomasi di Lampedusa.
È sera. Parcheggio, e subito mi colpisce qualcosa. O meglio, la mancanza di qualcosa.
Mi dirigo verso palazzo Filangeri, suggestivamente illuminato... e mi fermo in mezzo alla piazzetta, di nuovo con quella sensazione di assenza. Mi guardo attorno e realizzo: ecco cosa manca. L'immondizia. È tutto pulito a specchio. A terra nemmeno una cicca né un pezzetto di carta. Faccio gli ultimi metri ed entro nell'atrio del palazzo. È tutto pronto per la presentazione e ci sono già persone in attesa: gli organizzatori, il vicesindaco, qualche lettore arrivato in anticipo.
Mi presento, parte un giro di saluti.
Nessuno di loro mi parla in tedesco.
Sono siciliani come me e come quelli che ho appena lasciato a Palermo.
Eppure la cittadina è orgogliosamente tirata a lucido come se fossimo in Svizzera.
Penso ad altre città e cittadine siciliane sporche come Palermo - non ne faccio i nomi per carità cristiana - e ad altre pulitissime, grandi come Caltanissetta e Ragusa e piccole come Santa Margherita Belice e Castelbuono. Castelbuono con i posaceneri per le strade e gli addetti che si inerpicano con gli asinelli su per certi ripidi viottoli per andare a recuperare l'immondizia, differenziata in una percentuale da fare diventare verdi di invidia i Bolzanini.
Mi hanno detto che da qualche tempo anche i comuni virtuosi cominciano ad avere problemi perché, a causa della gestione vergognosamente inefficiente del problema smaltimento a livello regionale, cominciano a non sapere più cosa fare dei rifiuti che raccolgono; ma comunque è un fatto che ci sono città e paesi in cui i cittadini e le amministrazioni cercano di tenere pulito - i primi comportandosi civilmente, gli altri garantendo una raccolta efficiente e, se necessario, punendo i comportamenti scorretti; e altre città e paesini in cui da sempre tutto è allo sbando.
Naturalmente, visto che la Sicilia è la terra dell'immaginazione e dell'inventiva, ci sono pure casi particolari come quelli dei comuni dell'Etna i cui abitanti, che "scendono" ogni giorno a Catania, e che alla pulizia del proprio Comune ci tengono molto, portano con sé i saccchetti di immondizia che depositano nel primo cassonetto catanese che incontrano.
Cari signori, comportamenti così diversi in località a pochi km di distanza, dove vivono persone sottoposte agli stessi stimoli educativi sui temi del senso civico, dell'ambiente, del turismo eccetera non possono essere solo un caso, e per capire il fenomeno bisogna affrontarlo a livello scientifico.
Io dico che per qualche motivo che la scienza dovrà spiegare, in Sicilia la popolazione appartiene a due distinti DNA di base: il civile-orgoglioso e lo zozzone-subumano.
E, per qualche ulteriore motivo che spero la scienza comprenderà, ci sono posti in cui prevale fortemente il DNA di primo tipo, e altri in cui prevale l'altro.
Insomma, abbiamo il DNA a pelle di Gattopardo.
Carlo Barbieri
Carlo Barbieri è uno scrittore nato a Palermo. Ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, il Cairo e adesso fa la spola fra Roma e la Sicilia. Un “Siciliano d’alto mare” secondo la definizione di Nisticò che piace a Camilleri, ma “con una lunga gomena che lo ha sempre tenuto legato alla sua terra”, come precisa lo stesso Barbieri. Scrive su Fattitaliani, NitroNews, Il Fatto Bresciano, QLnews, Sicilia Journal e Malgrado Tutto, testata su cui hanno scritto Sciascia, Bufalino e Camilleri. Ha scritto fra l’altro “Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non”, i gialli “La pietra al collo” (Todaro Editore, ripubblicato da IlSole24Ore) e “Il morto con la zebiba” (candidato al premio Scerbanenco) e “Uno sì e uno no”, una raccolta di racconti pubblicata da D. Flaccovio Editore. Suoi scritti sono stati premiati alla VI edizione del Premio Internazionale Città di Cattolica, al IV Premio di letteratura umoristica Umberto Domina e alla VII edizione del Premio Città di Sassari e al Premio Città di Torino. I suoi libri sono reperibili anche online, in cartaceo ed ebook, su LaFeltrinelli.it e altri store.