L'AQUILA - A Castel del Monte, nel paese che fu una delle principali capitali della transumanza, sarà possibile visitare dal 30 luglio al 10 agosto 2016 (ingresso gratuito - h. 9-18) la mostra “Zampognari mito dell’Abruzzo pastorale”, allestita al piano terra dell’edificio scolastico, sito in viale della Vittoria.
La mostra intende recuperare la storia secolare di questi singolari musicisti e ricostruire l’immenso patrimonio culturale che lasciarono in eredità soprattutto artisti, letterati e musicisti stranieri che visitarono l’Italia durante il Grand Tour, i quali furono frequentemente ispirati da queste espressioni poetiche e musicali del mondo pastorale abruzzese. Un fenomeno ancora vivo in Europa come dimostrano recenti mostre sull’Italia del Grand Tour allestite in Francia e Germania, nelle quali, non è mancato il tema degli zampognari o meglio dei pifferari, come venivano chiamati dai viaggiatori stranieri in Italia.
Oltre a numerosi pannelli, realizzati graficamente dalla Mediacom di Pescara, saranno esposti documenti originali, partiture musicali, illustrazioni e libri di viaggiatori stranieri, tra cui il prezioso saggio Through the Apennines and the lands of the Abruzzi della pittrice e antropologa inglese Estella Canziani, che soggiornò a Castel del Monte oltre un secolo fa, ritraendo paesaggi e raccogliendo testimonianze di credenze e tradizioni locali e quello del viaggiatore e fotografo tedesco Ernst Furrer, che viaggiò in questa parte d’Abruzzo negli anni venti. Alcuni pannelli saranno esposti anche all’interno del Museo della Pastorizia.
La mostra - progettata da Antonio Bini, autore del libro “Li chiamavano pifferari: zampognari mito dell’Abruzzo pastorale” - è promossa dal Comune di Castel del Monte e dall’Associazione Zampogne d’Abruzzo, che negli ultimi anni si è distinta nel favorire la diffusione dell’antico strumento e il recupero del disperso patrimonio musicale, anche attraverso la ripresa di rapporti di collaborazione con le espressioni culturali legate alla zampogna presenti nel basso Lazio, in Molise e in Puglia, aree accomunate in passato dalla transumanza.
E proprio in Puglia, la mostra è stata esposta nel 2014 a Deliceto, sui Monti Dauni, in memoria di Sant’Alfonso de Liguori che riaprì alla vigilia di Natale del 1744 l’isolato Convento della SS. Consolazione, che domina il Tavoliere, per assistere spiritualmente “migliaia e migliaia di uomini addetti al servizio di migliaia di pecore”, scrisse Antonio M. Tannoja, suo discepolo e biografo. Il santo napoletano si fermò nel convento fino al 1747, venendo a lungo a contatto con i pastori abruzzesi. Le tradizionali novene abruzzesi e i suoni ancestrali delle zampogne divennero la base delle celebri composizioni “Tu scendi dalle stelle” e “Quanno nascette ninno”, di cui Sant’Alfonso scrisse i testi.
L’inaugurazione avverrà sabato 30 luglio alle ore 17.30 con il saluto del sindaco di Castel del Monte, Luciano Mucciante, e gli interventi di Antonio Bini, curatore della mostra, Tonino Toracchio, presidente dell’Associazione Zampogne d’Abruzzo, Gaetano Basti, direttore della rivista D’Abruzzo e Marcello D’Angelo, presidente della Pro-Loco.
Ospite dell’evento l’illustratore e fumettista romano Michele Arcangelo Jocca, di cui saranno esposti alcuni disegni inediti sul tema della mostra. L’illustratore, nato nel 1925 a Calascio, appartiene alla storia del fumetto italiano, rimanendo sempre legato alla sua regione d’origine. Recentemente gli autori della Storia del Fumetto Italiano lo hanno definito “il fumettista più visto dagli italiani”, in quanto nei suoi oltre settant’anni di attività ha illustrato anche la segnaletica introdotta dal nuovo Codice della strada del 1959. L’inaugurazione della mostra, che ha il patrocinio di Italia Nostra (sezione di Pescara), sarà accompagnata dalla presenza di musicisti dell’Associazione Zampogne d’Abruzzo.